€ 4,00 per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e per i docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato.
€ 6,00 per i soci FAI, Touring, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Albanostra - Cassa Mutua G. Leopardi.
€ 6,00 per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti.
Ingresso gratuito per tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia.
Ingresso cumulativo con la mostra “Cavalli Ferroni Giacomelli - scatti inediti dagli archivi di Senigallia”
€. 12,00 per i cittadini di età superiore ai 25 anni
€. 6,00 per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato.
€. 10,00 per i soci FAI, Touring, Albanostra - Cassa Mutua G. Leopardi, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia.
€. 10,00 per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti.
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Il nostro itinerario tra i “primi” piatti che si possono gustare nella Val Mivola comincia con il brodetto di pesce, piatto principe della tradizione marinara di Senigallia.
Il brodetto di pesce è una gustosa zuppa di pesce del Mare Adriatico.
Si tratta di un piatto della nostra tradizione tramandato oralmente la cui composizione varia di porto in porto. Quella senigalliese è una delle varianti più gustose.
La vera ricetta dei “portolotti” prevede l’utilizzo di 13 diversi tipi di pesce lentamente cucinati in un soffritto di cipolla, pomodoro ed aceto.
Senigallia dispone anche di un porto peschereccio e di un mercato ittico, dove è possibile acquistare il pesce dalle prime ore del mattino.
Originariamente quest’ultimo era collocato all’interno del Foro Annonario.
Le specie pescate nelle acque locali sono le canocchie, i cefali, le gallinelle, le sogliole e il gambero rosa, che si accompagnano alle altre specie pescate nelle limitrofe Ancona e Portonovo.
A farla da padrone tra i primi made in Val Mivola c’ è sicuramente il passatello, una pasta lunga compatta e tenera ottenuta da un ricco impasto di pan grattato, formaggio grattugiato, e uova che viene appunto “ passato” attraverso i fori di un apposito strumento di cucina.
Durante l’estate Pianello di Ostra organizza addirittura una sagra dedicata al passatello.
Una volta arrivati a Serra de’ Conti l’occasione è ghiotta per gustare una zuppa di cicerchia.
La cicerchia è un legume povero fino a poco tempo fa coltivato da pochi contadini e poi abbandonato.
La sua coltivazione è stata ripresa da alcuni contadini riunitisi in cooperativa che hanno diventare il prodotto un presidio slow food del nostro territorio.
Nel territorio di Serra de’ Conti si coltiva con tecniche a basso impatto ambientale una varietà particolare di cicerchia con una buccia poco coriacea ed un gusto meno amaro delle altre che la rende particolarmente apprezzabile al gusto. Per prepararla sono sufficienti 8 ore di ammollo e 45 minuti di cottura.
Il viaggio si conclude ad Arcevia dove potrete assaggiare una polenta gustosa e saporita dalle grandi qualità organolettica che entrata a far parte della rete di Slow Mays.
Particolarmente consigliata la polenta nella versione classica, con cinghiale e funghi porcini.
Un primo piatto tipico di Piticchio, uno dei castelli di Arcevia, sono le sono le tagliatelle alla piticchiana che venivano preparate per le feste importanti come la trebbiatura.
Le tagliatelle vengono condite con un sugo molto corposo, composto da un soffritto nello strutto di cipolle, carote e sedano al quale vengono aggiunte interiora di pollo oca e maghetti, carne macinata e pasta di salsiccia; si sfuma il tutto con il vino della zona ed alla fine si aggiunge la passata di pomodoro.
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